Ero volontario da un anno quando il Covid CI ha costretto a cambiare radicalmente la modalità di assistenza. In sostituzione dell’impegno serale, ho dato la mia disponibilità ad aiutare chi da anni si occupava della consegna di pacchi alimentari.
Le regole imposte dai vari DPCM di fatto hanno bloccato tale servizio. Abbiamo quindi chiesto e ottenuto l’aiuto di altre organizzazioni di volontariato provviste di automediche e ambulanze (e di idonei dispositivi di protezione ) per la consegna dei pacchi.
Ci siamo accorti quasi subito della cresciuta necessità di tali aiuti, perché ogni giorno ci arrivavano nuove richieste da chi aveva perso il lavoro che, seppur precario, permetteva il mantenimento proprio e magari di una famiglia numerosa.
Persone che con grande dignità ammettevano al telefono di non aver quasi più nulla da mangiare (e immagino accantonassero, per il momento, il pensiero di come pagare affitto ed utenze…)
Queste situazioni mi hanno fatto riflettere, e non poco, sui veri valori della vita, sulla solidarietà, sulla precarietà.
È passato quasi un anno, l’emergenza non è finita, Per fortuna però non sono sicuramente finite le energie che tutta la Ronda dedica a chi ha bisogno.
È solo una delle storie che raccontiamo nel nostro bilancio sociale (che trovate qui)