In meno di un mese, le persone senza tetto che incontriamo di notte sono più che raddoppiate passando da 78 a inizio marzo a 160 a fine mese.
Un numero, quest’ultimo, che potrebbe essere comprensibile se l’accoglienza nei dormitori per l’emergenza freddo invernale fosse terminata che, invece, è stata prorogata a causa della pandemia in corso.
Si tratta, a nostro avviso, di persone in stato di estrema povertà urbana che hanno perso anche quel poco reddito che gli permetteva di sopravvivere e che ora non hanno altra possibilità che aspettarci per un pasto notturno e una coperta.
Per loro è necessario e urgente trovare, come fatto in altre città, zone franche dove poter stare durante il giorno senza il rischio di essere multati perché non possono stare a casa, che siano resi disponibili almeno bagni e docce pubbliche, mascherine e un presidio sanitario.
Una notizia consolatoria è che non ci risulta che, tra le persone senza tetto, ci siano casi di positività al coronavirus.