Ho sempre sentito parlare della Ronda qui a Verona, mi è capitato più volte anche di vedere i loro furgoncini girare nelle fredde notti d’inverno.
Ormai più di un anno fa, quando ancora la pandemia era un argomento sul quale si poteva scherzare al bar con gli amici (sì, perché la leggenda narra che l’alcool uccida il virus), ho fatto la mia prima uscita da ospite. Le sensazioni che ho provato quella sera non si possono descrivere in poche righe ma è stata un’esperienza forte, di quelle che ci metti molto tempo a realizzare appieno. Ed io l’ho realizzata un anno più tardi, tornando in Ronda con l’idea di far parte di questa meravigliosa squadra. Mai avrei pensato di aiutare i cucinieri di strada, né la squadra delle colazioni, eppure eccomi qui, felicissima di questi appuntamenti che tanto bene fanno anche ai nostri cuori.
È solo una delle storie che raccontiamo nel nostro bilancio sociale (che trovate qui)